Mochi giapponese, cos’è e come viene preparato
I mochi sono dei dolcetti di riso giapponesi, esistono da secoli e per lungo tempo furono utilizzati per omaggiare gli Dei. La loro forma tondeggiante, morbida e delicata lo rende un dolcetto perfetto per concludere il pranzo o la cena a base di sushi!
Questi morbidissimi dolcetti sono disponibili in tantissime varianti e gusti: vediamoli insieme!
Cos’è il mochi giapponese?
Il mochi è uno dei dolci di riso giapponesi più famosi al mondo! Tradizionalmente veniva servito come piatto speciale in varie celebrazioni e cerimonia, ma negli ultimi anni sono state create tantissime varianti, sia dolci che salate. I giapponesi lo adorano e ne fanno ampio consumo durante tutto l’anno, in particolare a Capodanno (O-Shogatsu). Il mochi è realizzato con acqua e riso glutinoso, ha un sapore molto neutro e delicato, perciò per renderlo più saporito viene spesso condito o abbinato ad altri ingredienti.
Esistono diversi tipi di mochi:
Mochi gelato
O mochi ice cream, è una variante moderna, ma super popolare in tutto il mondo. Il mochi gelato abbina la consistenza elastica e morbida della pasta di riso alla dolcezza del gelato. Nel nostro menu (anche online) ne proponiamo sette gustosissime varianti:
- cioccolato fondente e perline d’oro,
- fragola,
- caffè,
- pistacchio,
- mango,
- panna,
- the matcha, il più orientale di tutti i mochi.
Daifuku
Un dolce molto popolare, forse il più conosciuto insieme al mochi gelato. E’ formato da una pallina rotonda di mochi farcita di anko, ovvero una marmellata di fagioli rossi o bianchi dolcificati. Viene creato in diversi colori, ma quelli maggiormente richiesti sono il bianco, il rosa e il verde.
Ichigo Daifuku
Simile al daifuku, ma al suo interno ha una fragola intera.
Sakura mochi
Variante del daifuku. La confettura di fagioli rossi viene avvolta in una foglia salata di ciliegio e l’incontro tra questi due sapori crea un gusto molto particolare.
Dango
Un piatto composto da piccole palline di mochi serviti su uno spiedino, serviti con una salsa.
Warabi mochi
Diffuso soprattutto nella regione Kansai. Non viene preparato con il riso, bensì con l’amido della pianta warabi. Mangiato da solo non ha molto sapore, quindi viene servito con la kinako, una farina di soia tostata o con uno sciroppo di zucchero di canna (kuromitsu).
Kusamoki
Una versione del mochi che prevede l’aggiunta di benefiche foglie di artemisia che conferiscono al dolcetto un particolare colore verde acceso.
Hishimochi
Un coloratissimo mochi a strati e tagliato a forma di rombo che rappresenta il ritorno della primavera: lo strato verde simboleggia la terra con l’erba che cresce, quello bianco la neve che finalmente si scioglie e quello rosa i fiori di pesco che stanno per rivelare tutto il loro splendore.
Preparazione del mochi giapponese
Esistono due metodi diversi per preparare il mochi: il metodo tradizionale o quello più moderno.
Il Mochi-tsuki è il termine giapponese che indica il metodo tradizionale usato per fare il mochi. Gli eventi di Mochi-tsuki si svolgono alla fine di ogni anno per le preparazioni dell’anno nuovo. Durante questo periodo, il mochi viene prodotto martellando il riso glutinoso cotto a vapore in un grande mortaio di legno, chiamato Usu, con una mazza di legno chiamata Kine.
Con il secondo metodo, si procede ad asciugare il riso glutinoso riducendolo in una polvere, chiamata Mochiko, a cui poi si aggiungerà dell’acqua per trasformarla in Mochi.
Nonostante il primo metodo sia molto affascinante, richiede molto tempo e maestria. La preparazione deve essere eseguita da due persone e ciò richiede una perfetta sincronia e velocità. Proprio a causa della sua complessità che venivano preparati solo in occasione del Capodanno; attualmente esistono delle impastatrici elettriche che hanno semplificato e velocizzato questa complessa preparazione, aumentandone di conseguenza il loro consumo anche in altri periodi dell’anno.