Consigli per riconoscere un sushi fresco e di qualità
Riconoscere un buon sushi di qualità è fondamentale per ogni appassionato che si rispetti!
In questo articolo vogliamo darvi alcuni preziosi consigli, direttamente dai nostri sushi man, per riconoscere e valutare la qualità e la freschezza del sushi.
Ecco di cosa parleremo nell’articolo:
L’aspetto
Controllare il sushi solo a vista non è un indicatore molto affidabile, ma risulta utile per farci un’idea sulla sua qualità. Per impedire il cambiamento del colore e renderlo più rosa, il pesce viene spesso irrorato con monossido di carbonio. Un aspetto sano è comunque legato a un colore lucente e brillante. Se lo vedete opaco, sbiadito o lattiginoso probabilmente il pesce non sarà freschissimo!
L’odore: come riconoscere se il pesce è fresco
Ovviamente non si tratta di dover riconoscere l’inconfondibile puzza del pesce andato a male. Anche un odore di pesce leggero, che avvertite pungente tanto da rendere il sushi meno appetitoso è un indicatore della scarsa qualità del pesce. Infatti il sushi preparato con pesce fresco e di qualità non dovrebbe avere alcun odore forte, se non quello molto delicato del riso.
La consistenza del sushi
I vari tagli (magri, medi e grassi) hanno diverso sapore e diversa consistenza, specialmente nel caso del tonno. In linea di massima però, se tastate il pesce con un bastoncino e la pressione lascia i segni tra le fibre della carne, non è un buon indizio. Un buon modo per riconoscere il pesce fresco è infatti quello della consistenza, deve essere abbastanza sodo da riprendere la forma originaria.
Il gusto
Il sapore di un sushi di qualità deve risultare delicato e fresco, leggermente salino, senza retrogusti amari. Se il piatto lo prevede, assaggiatelo senza le salse (a volte il sushi può essere servito con salsa di soia o una puntina di wasabi fra il riso e il pesce).
Se assaggiando il sushi senza alcuna salsa, semplicemente con pesce e riso, vi accorgete di un retrogusto amaro o di un’eccessiva sapidità, questo molto probabilmente non sarà fresco.
Il riso
La preparazione di un ottimo sushi dipende anche dalla lavorazione del riso, che non deve presentarsi né appiccicoso, né croccante. Un riso fresco deve essere compatto, uniforme e avere una giusta acidità, con il profumo e il sapore dato dall’aceto utilizzato in preparazione.
Come ordinare e riconoscere un buon sashimi
Il sashimi è un ottimo modo per valutare la qualità del pesce utilizzato nel sushi. Se per il sushi il sapore e l’odore possono essere nascosti dall’utilizzo della salsa di soia e wasabi (in alcuni ristoranti è lo chef a mettere la salsa su ogni pezzo di pesce prima di servirlo), per il sashimi non è così e dunque è il piatto che vi può dare un’idea più precisa della qualità complessiva del pesce.
I tempi del sushi
Un pasto a base di sushi non dovrebbe durare più di un’ora. Il sushi, infatti, segue un ritmo regolare tra le portate. Una volta che il pezzo è pronto va mangiato idealmente entro 15 secondi, prima che il riso si raffreddi (diventando molliccio) e che il pesce si riscaldi. È fondamentale, quindi, che tra il momento della preparazione e l’impiattamento non passi troppo tempo.
Acquistare il sushi di domenica
Può sembrare una banalità, ma è meglio non acquistare sushi al supermercato di domenica. È raro che ci siano consegne di pesce nel weekend ed è probabile trovare quello dei giorni precedenti. Le confezioni con periodi di scadenza troppo lunghi possono far sospettare l’utilizzo di conservanti, che modificano nettamente il sapore del pesce crudo. Se volete provare un sushi di qualità, il ristorante giapponese rimane la soluzione migliore.