Cucina fusion: facciamo chiarezza
Ingredienti e ricette, provenienti da tradizioni culinarie diverse, vicine o distanti, che si fondono tra loro. Danno origine a piatti nuovi, che racchiudono elementi dei vari paesi di provenienza. È questa la definizione di cucina fusion. Un modo del tutto particolare di viaggiare con il gusto, una sorta di melting pot culinario che permette di apprezzare tutto ciò che di unico arriva da altre parti del mondo. Un termine che può sembrare legato esclusivamente a una moda momentanea, ma che è in realtà una cosa molto seria. Racchiude infatti ricerca, studio, amore per la cucina e profonda conoscenza delle materie prime utilizzate.
Scopriamo nel dettaglio la cucina fusion:
Cucina fusion: che significa
Al di là della definizione di “fusion”, che vuol dire appunto “fusione”, questo tipo di cucina racchiude molteplici significati. Non è un semplice accostamento di sapori, oppure di abbinamenti di ingredienti. Rappresenta infatti un modo per dare vita a interi menù o a singoli piatti particolari: gli aromi, i profumi, le consistenze si sposano per riuscire ad andare incontro a tutti i diversi palati. Anche se può sembrare un termine “moderno”, in realtà ha radici lontane. Fin da quando l’uomo ha iniziato a colonizzare nuove terre e a viaggiare superando i propri confini geografici e mentali, ha creato i propri piatti fusion. Che oggi sono diventati sinonimo di ricercatezza e anche di innovazione.
Una cucina fusion può includere dettagli di tradizioni gastronomiche molto vicine geograficamente, oppure lontanissime: non c’è un limite di distanza alle contaminazioni che si possono ottenere nei piatti. Soluzioni “interculturali” e globalizzate che potrebbero far storcere il naso a chi preferisce ricette tipiche o locali, che non presentano elementi esterni rispetto a ciò che viene tramandato da generazioni. Ma è comunque una concezione particolarmente in voga negli ultimi anni, che contraddistingue varie realtà nel mondo della ristorazione. E il motivo del suo indiscutibile successo riguarda anche l’opportunità di viaggiare con il palato, ritrovando o scoprendo gusti già provati altrove o mai assaggiati. Gli orizzonti culinari vengono oltrepassati in nome di idee gastronomiche diverse, a volte partendo proprio dalla tradizione e inserendo elementi del tutto nuovi, oppure anche a prima vista bizzarre. Ma che finiscono per convincere anche i palati più esigenti e diffidenti.
La filosofia della fusion cuisine
La cucina fusion ha un significato preciso: rappresenta un mix non solo di ingredienti, ma anche di usanze, storia, tradizione. Oltre al gusto, la cucina fusion mescola inoltre tecniche e idee, per risultati creativi e insoliti. Infatti questa cucina rappresenta anche un modo di concepire la cultura gastronomica: sperimentazione come parola d’ordine. E anche un pizzico di coraggio, che non guasta mai, soprattutto tra i fornelli!
Il termine fusion viene utilizzato in generale per la cucina etnica, molto per la cucina orientale – che accosta elementi della cucina giapponese, cinese, thailandese, vietnamita. Ma anche per quella texana – messicana (definita tex-mex, piuttosto diffusa proprio negli Stati Uniti) e, di recente, pure per quella che accosta il Brasile con il Giappone. Ma i piatti di cucina fusion possono anche accostare prodotti tipici italiani, prevenienti da determinate zone geografiche, con ingredienti o tecniche culinarie che arrivano da altri paesi. L’obiettivo è quello di creare ricette assolutamente originali mixando, mischiando, provando accostamenti che possono sembrare azzardati, ma che possono dare origine a risultati inaspettati.
Esempi cucina fusion
La cucina fusion Roma è una definizione che riguarda soprattutto i ristoranti orientali. Gli esempi di piatti provenienti da questo tipo di cucina sono tantissimi. Basti pensare al riso alla cantonese, tipicamente cinese, a cui vengono aggiunte verdure fresche tutte italiane. Oppure la carne di razza bovina Angus, originaria della Scozia e allevata in varie aree del mondo, a cui vengono aggiunti i germogli di soia. O ancora il pollo al curry, condito con una miscela di spezie tipicamente indiana. O ancora gli spaghetti di soia con vongole e pomodorini pachino. Antipasti, primi e secondi piatti dai mille volti. Non fanno eccezione neanche i dolci e i dessert: ad esempio il tiramisù al cardamomo, oppure i dorayaki (tipici dolci giapponesi) con la Nutella, invenzione 100% Made in Italy.
Nel nostro menù si possono trovare vari esempi cucina fusion giapponese. I gunkan “sushi Jo” con riso venere, salmone, guacamole di avocado, gambero rosso di Sicilia, salsa Ponzu agrumata, polvere di alga Nori e il tofu piccante con cipolla, peperoni e peperoncini Thai. O ancora il maki speciale “Dragon” con mango, gambero rosso di Sicilia, avocado e salsa Teriyakie la tempura di gamberoni in crosta di mandorle tostate. Piatti da assaggiare e con cui vivere l’esperienza della cucina fusion.