Perché il wasabi è piccante
Se siete appassionati di cucina giapponese, non potete certo non conoscere il wasabi, la caratteristica salsa verde che accompagna praticamente tutte le portate e che si distingue per il suo sapore piccante. Ma anche se spesso l’avete accompagnata al sushi e al sashimi, sapete davvero come viene preparata e come si consuma secondo la tradizione orientale? Insomma, diteci la verità. Sapete cos’è il wasabi?
Se ne apprezzate il gusto senza conoscerne l’origine, ecco a voi la risposta.
- Cos’è il wasabi giapponese?
- Il sapore del wasabi
- Salsa wasabi ricetta
- Wasabi come si mangia
- Proprietà del wasabi
Cos’è il wasabi giapponese?
Chiariamo anzitutto una cosa importante. Il wasabi è il nome comune della Wasabia japonica – conosciuta anche come ravanello giapponese – una pianta appartenente alla famiglia delle Brassicacee che cresce spontaneamente lungo i fiumi di montagna della zona settentrionale del Giappone. Per svilupparsi al meglio, infatti, questa deve avere le radici immerse in acque pulitissime, il che ben spiega perché sia coltivata soltanto da aziende specializzate in grado di assicurare l’estrema purezza dell’acqua con cui la pianta viene irrigata. E proprio dalla lavorazione della radice (rizoma) si ottiene quella caratteristica pasta di colore verde, densa e piccante, che viene utilizzata nella cucina nipponica come accompagnamento per le pietanze.
Questa è quella che si chiama “Hon Wasabi“, la salsa prodotta utilizzando esclusivamente la radice della wasabi pianta, che si distingue invece dalla cosiddetta “Western Wasabi“, che è una variante del wasabi rafano. Trattandosi di una pianta rara che richiede una lavorazione costosa, spesso questa pasta viene preparata utilizzando sia la rara radice giapponese, sia il rafano, un ingrediente simile ma con un sapore decisamente meno piccante. Se state pensando di acquistare la salsa per utilizzarla in casa, allora fareste bene a controllare le percentuali degli ingredienti utilizzati per la sua produzione. Altrimenti, considerate anche che esiste il wasabi in polvere, che voi stessi potete mescolare con una giusta dose di acqua (e qualche altro ingrediente) per ottenere la tanto celebre salsa verde giapponese.
Il sapore del wasabi
Il wasabi piccante è conosciuto anche con il nome di namida, che nella lingua giapponese significa “lacrima”. Questo nomignolo è legato ovviamente al suo sapore che, se usato in dosi eccessive, può scatenare la lacrimazione facile. Questa salsa vanta infatti una piccantezza non indifferente, che non va però a sensibilizzare la lingua o la gola – come succede con il peperoncino -, quanto piuttosto la parte alta del palato, con influenza anche su naso e olfatto. Al di là di questo, è piuttosto difficile definire il sapore del wasabi, contando che non è troppo tipico della tradizione culinaria italiana. Qualcuno ritiene che sia molto simile a quello della senape o del rafano, altri invece lo ritengono tanto piccante quanto l’habanero, ma quello che è certo è che il gusto di questa salsa è davvero unico nel suo genere, motivo per cui riscuote così tanto successo.
Salsa wasabi ricetta
Arrivati a questo punto, una domanda sorge pressoché spontanea: come si fa il wasabi? Il procedimento è piuttosto semplice, mentre è ben più complesso reperire la radice giapponese per poter preparare la salsa. In ogni caso, i negozi che vendono prodotti alimentari asiatici avranno sicuramente modo di farvi avere quello che cercate. Assicuratevi di acquistare una pianta che sia il più possibile soda, croccante e priva di grinze. A questo punto, armatevi di coltello wasabi e tagliate tutte le foglie presenti sulla parte finale della radice, che poi dovrete lavare con cura e lasciare ad asciugare. Ora, per ottenere la vostra salsa non dovrete far altro che grattugiare la radice nella quantità di cui avete bisogno e poi formare una pallina da lasciare riposare per una decina di minuti, così da permettere al sapore di intensificarsi. Potete poi servirla comodamente a tavola o utilizzarla in cucina come meglio credete. La sola cosa che dovete considerare è che dopo un po’ di tempo che l’avete grattugiato, il wasabi tende a perdere il suo sapore e le sue proprietà, il che ben spiega perché questa sia spesso venduta già in forma di salsa da conservare in tubetto o vasetto.
Wasabi come si mangia
L’incredibile successo della cucina giapponese in Italia ci ha portati a conoscere ed apprezzare questa golosissima salsa. Secondo la tradizione, questa può essere utilizzata per accompagnare carne, tempura e soprattutto pesce crudo. Non è un caso, infatti, che spesso si consumi l’accoppiata sushi wasabi, oramai diventata molto apprezzata praticamente in tutto il mondo. Anzi, sta a voi scegliere come consumare questa salsa: se siete amanti di gusti forti e decisi, allora potete spalmarla direttamente sui cibi, ma se preferite un sapore meno piccante ed intenso, allora vi suggeriamo di diluirla nella salsa di soia, così da conferirle quel gusto caratteristico che tanto viene apprezzato.
Proprietà del wasabi
Al di là della sua fama come salsa di accompagnamento per il sushi, il wasabi è una radice che vanta numerose proprietà benefiche per il nostro organismo. Consumato nella giusta dose, quindi, può aiutarci a mantenerci sempre in forma. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che, grazie alla presenza di isotiocianati, questa radice vanta incredibili proprietà antibatteriche, soprattutto nei processi di debellazione di stretococco, stafilocco ed Helicobacter pilori, un batterio responsabile di pericolose ulcere gastriche. È chiaro che i giapponesi conoscono molto bene questa caratteristica del wasabi, tanto che l’abitudine di grattugiarlo sul pesce crudo è anche legata alla prevenzione di eventuali intolleranze alimentari.
Ma non è tutto. La celebre radice giapponese vanta anche ottime proprietà antinfiammatorie, tanto da essere spesso utilizzata sia nella cura di dolori articolari sia in quella delle vie respiratorie. Infine, è innegabile che il wasabi abbia anche proprietà depurative e disintossicanti: questa pianta assicura infatti sia l’espulsione dei composti tossici che tendono ad annidarsi nel grasso epatico sia la pulizia dei tessuti, grazie soprattutto all’azione inibente nei confronti dei lipidi. Un alimento non solo goloso quindi, ma anche salutare, che da oggi in poi siamo certi che guarderete con occhi diversi.