Tatami giapponese: tra storia e tradizione

Quando utilizziamo il termine “tatami giapponese” possiamo riferirci ad una serie di cose piuttosto diverse tra loro: la pavimentazione caratteristica delle case orientali, il tappeto utilizzato per la pratica delle arti marziali, il letto delle camere nipponiche. In ogni caso, si tratta di un elemento piuttosto fondamentale nella tradizione dell’arredamento giapponese, tanto da essere presente persino all’interno del nostro locale.

Ma il tatami cos’è davvero? E quali sono la sua origine ed il suo reale impiego? Cerchiamo di scoprirlo insieme:

Cos’è il tatami giapponese?

Al di là di ogni suo utilizzo specifico, il tatami è sostanzialmente la tradizionale pavimentazione giapponese, composta da pannelli modulabili di forma rettangolare che rispondono a caratteristiche ben definite, inclusa la dimensione tatami giapponese: ogni modulo si compone di un pannello di legno o di altro materiale rigido (tatamidoko), foderato con una stuoia (tatamiomote) composta da un rivestimento di paglia di giunco intrecciata (igusa), che contiene al suo interno anche strati in paglia di riso pressata. Ogni modulo presenta i lati lunghi bordati da una fettuccia di lino o cotone (tatamiberi), tendenzialmente di colore nero, anche se in passato era impreziosita da decori che andavano ad indicare la casta di appartenenza della famiglia proprietaria della casa.

Ristorante giapponese di piazza cavour, sala con tatami

Chiaramente, altrettanto ben definite sono le misure tatami giapponese, che corrispondono all’incirca a 60×910×1820 mm, ossia allo spazio occupabile da una persona sdraiata. Queste dimensioni vengono poi modulate a seconda delle esigenze: la stanza dedicata alla cerimonia del tè, ad esempio, misura solitamente quattro tatami e mezzo, con i quattro moduli che vengono disposti a corolla attorno al mezzo che si trova al centro. Un sistema di rivestimento ben definito, che permette una perfetta organizzazione dello spazio all’interno della casa, e non solo.

Tatami giapponese: origine e storia

Una volta chiarito cos’è un tatami giapponese, cerchiamo di individuarne l’origine storica. Orientativamente, la sua origine si fa risalire al periodo Heian (794-1185), quando questi pannelli erano utilizzati esclusivamente nelle case delle famiglie nobiliari, come sedute o come letti. Nel corso degli anni, hanno cominciato poi a diffondersi anche tra i samurai e i membri della classe religiosa, che stavano lentamente guadagnando sempre più potere all’interno della società giapponese. E poi, lentamente, il tatami cominciò a diventare un elemento sempre più fondamentale nell’arredamento nipponico, tanto da essere il rivestimento utilizzato per ricoprire intere stanze della casa. Certo, inizialmente si trattava di un lusso che potevano permettersi soltanto i più ricchi, ma a partire dal XVII secolo divenne un complemento d’arredo accessibile davvero a tutti.

E se parliamo di storia del tatami, non possiamo certo tralasciare lo stretto legame che vi è tra questa particolare rivestimento e la cerimonia del tè, che è solita svolgersi all’interno di una stanza completa ricoperta da questa pavimentazione, al centro della quale si poggia il braciere funzionale al cerimoniale. In alternativa, in uno dei moduli del tatami giapponese viene ricavata una buca quadrata (ro), circondata da una cornice laccata (robuchi), così da permettere l’utilizzo del pavimento per la tanto nota cerimonia.

Tutti gli usi del tatami giapponese

Come già anticipato, il tatami ha utilizzi diversi a seconda della sua ubicazione. Anzitutto, questo è noto per essere impiegato come la caratteristica pavimentazione delle casi tradizionali giapponesi. dove si deve camminare assolutamente senza scarpe – o indossando calzini o a piedi nudi -, essendo rivestito di un materiale ad alto rischio di abrasione quale la paglia. In alternativa, all’interno della camera da letto questo può comodamente fungere da base per il materasso. Al di fuori delle abitazioni, invece, il tatami erano utilizzato nell’ambito di discipline sportive come il judo, dove questo era impiegato per attutire la caduta di uno dei due partecipanti al combattimento. Insomma, gli usi di questa pavimentazione sono tanti, ma una cosa è certa: ovunque la troviate, percepirete quella particolare atmosfera orientale.

Ristorante giapponese, sushi, dettaglio della sala, birra giapponese e tatami

Guarda anche:

Cosa bere con il sushi: i migliori abbinamenti

Nigiri, maki, sashimi, temaki… qual è la bevanda con la quale si combinano perfettamente? Un...

I 5 migliori whisky giapponesi

Il Giappone, che produce distillati di rara finezza, ha da anni un’accesa rivalità con la...

Sushi e cocktail, gli abbinamenti perfetti

Non solo onigiri, tempura e sashimi. Adesso il vero food trend è quello di scegliere...